⏱️ 03:50 TEMPO DI LETTURA
Può succedere all’improvviso: si rompe la vecchia montatura, o è semplicemente ora di cambiarla.
Si entra dall’ottico come sempre, ma stavolta qualcosa è diverso.
Davanti allo specchio, tuo figlio – 12, 13, 14 anni – guarda gli occhiali di prima… e dice:
“Questi non li metto. Non sono più un bambino.”
👓 Gli occhiali non sono solo occhiali
I ragazzi crescono all’improvviso.
E quando succede, ogni dettaglio – anche gli occhiali – diventa una parte della loro identità.
Durante l’infanzia, gli occhiali si scelgono insieme: si punta sulla resistenza, sul comfort, magari su un colore allegro. Ma intorno ai 12-13 anni cambia tutto.
Il corpo cambia. Il volto cambia.
Ma soprattutto cambia il modo in cui si vedono e vogliono essere visti.
Gli occhiali, da semplice necessità, diventano un simbolo.
Un messaggio silenzioso:
“Guardami. Questo sono io.”
⚠️ Il problema? Quello che vogliono… non sempre gli sta bene
Quando chiedono occhiali da “grandi”, spesso immaginano montature sobrie, dal design e colore serio, magari, perfino in metallo nei toni del dorato o dell’argento.
Sono modelli che hanno visto indossare a un fratello maggiore, a un influencer o a un personaggio famoso.
Il problema? Su un volto ancora giovane quelle montature risultano sproporzionate, rigide, talvolta scomode.
E da lì nascono le tensioni: lui insiste, tu non vuoi che giri con un occhiale che scivola continuamente, e l’ottico magari ha solo alternative troppo infantili.
Il risultato?
Un braccio di ferro, nervi tesi e il rischio che “portare gli occhiali” venga percepito come una punizione.
🧠 Come affrontare questo momento?
Ecco qualche consiglio pratico per genitori che vogliono trasformare lo scontro in un dialogo costruttivo:
💬 1. Ascolta prima di correggere
Evita frasi drastiche come queste:
“Non ti stanno bene!”
“Sei troppo piccolo per questi!”
Meglio dire:
“Capisco che vuoi qualcosa che ti faccia sentire più serio/adatto/grande/alla moda etc. Proviamo insieme a trovare un occhiale che ti piaccia davvero ma che ti stia anche bene, ok?”
🧍♂️ 2. Lascia che si specchi, che si fotografi, che si veda
Prova a fare una foto con la montatura “da adulto” e poi con una più adatta. A volte basta vedersi “da fuori” per capire cosa funziona.
🎯 3. Coinvolgilo nella scelta (ma guida tu il processo)
Non è il momento di imporsi, ma nemmeno di lasciar fare tutto.
Fate un percorso insieme, come alleati. Lui porta il gusto, tu l’esperienza.
🌈 4. Cerca ottici che abbiano montature per ragazzi
Non tutti i negozi sono preparati con assortimento adeguato. Alcuni propongono solo occhiali da bimbi piccoli o da adulti.
Ma ci sono collezioni pensate esattamente per questa fascia d’età: sobrie, moderne, leggere, con proporzioni perfette per un viso giovane.
❤️ 5. Raccontagli che è un momento importante
Fagli capire che è normale voler cambiare, crescere, affermarsi.
Anzi: è un segno bellissimo.
E trovare l’occhiale giusto – non da bambino, ma nemmeno da adulto – può essere il primo passo per imparare a conoscersi, accettarsi, piacersi.
✨ La verità? Ci sono occhiali pensati proprio per questa età
La buona notizia è che oggi esistono brand e ottici che si stanno impegnando per offrire modelli perfetti per chi è “nel mezzo”:
Perché ogni fase della crescita merita di essere vissuta con libertà, fiducia e bellezza. Anche (e soprattutto) attraverso gli occhiali giusti.
In conclusione
Quando tuo figlio dice “non voglio più occhiali da bambino”, sta dicendo molto di più.
Sta cercando di dirti:
“Sto cambiando. Aiutami a trovare qualcosa che parli di me.”
E tu puoi esserci.
Non per scegliere al posto suo, ma per accompagnarlo verso la scelta giusta.
Quella che lo farà sentire bene, ogni volta che si guarda allo specchio.

⏱️ 04:10 TEMPO DI LETTURA
“Non voglio più occhiali da bambino.” – Il momento in cui tutto cambia
Succede quando si rompe una montatura, ma anche semplicemente quando arriva il momento di cambiarla.
Un ragazzo o una ragazza di 12/14 anni si siede davanti allo specchio dell’ottico e, per la prima volta, guarda con occhi diversi quella montatura che ha sempre indossato senza tante domande.
Ora non basta che gli stia bene.
Deve dire qualcosa di lui. Di lei. Della persona che sta diventando.
E lì, scatta la frase:
“Non voglio più occhiali da bambino.”
👓 Gli occhiali come simbolo d’identità
Durante l’infanzia, gli occhiali vengono scelti spesso dai genitori: si cerca la resistenza, la praticità, magari un tocco di colore.
Ma quando si arriva intorno ai 12-13 anni, le cose cambiano.
Il corpo cambia. La mente cambia. Il modo in cui un ragazzo si percepisce cambia.
E anche gli occhiali cambiano funzione: da semplice strumento di correzione, diventano un accessorio identitario.
Un biglietto da visita.
Un modo per dire al mondo:
“Guardami. Questo sono io.”
Peccato che il mercato, in molti casi, non sia pronto a rispondere a questa esigenza. Spesso l’ottico ha due sole opzioni:
E chi si trova nel mezzo?
Chi sta costruendo la propria identità, chi è a metà tra due mondi?
Spesso resta senza alternative.
🧠 Il ruolo dell’ottico (e del genitore) è fondamentale
In questa fase, l’ottico diventa molto più di un tecnico: è una figura chiave nella costruzione di un’immagine di sé.
Un bravo ottico, aggiornato e attento, può trasformare una crisi in un’opportunità di crescita.
Può ascoltare, comprendere e guidare con empatia verso una scelta che sia davvero su misura.
Ma serve qualcosa in più:
✔️ Un’offerta pensata per i “teen”
✔️ Una comunicazione consapevole inclusa di ascolto
✔️ La capacità di proporre un’alternativa rispettosa, non condiscendente
Allo stesso tempo, i genitori devono trovare un equilibrio tra la funzionalità e il desiderio legittimo del figlio di esprimersi attraverso ciò che indossa.
🎯 Cosa cercano davvero i ragazzi?
Non vogliono occhiali “da adulti”. Cercano occhiali per l’età che stanno vivendo.
Vogliono montature che abbiano uno stile maturo, ma che siano pensate per loro:
per i loro lineamenti ancora in evoluzione, per il loro stile di vita dinamico, per il loro desiderio di libertà e autenticità.
E questa domanda non va ignorata, perché è anche una grande occasione per gli ottici più lungimiranti.
✨ La fascia teen non è “di passaggio”. È un’opportunità.
Troppo spesso, l’adolescente viene visto come un cliente “di transizione”.
Ma chi riesce a conquistarlo ora, con un prodotto giusto e un’esperienza positiva, potrebbe aver conquistato un cliente fedele per molti anni a venire.
Investire in questa fascia significa:
❤️ Una visione nuova, per una generazione nuova
Noi crediamo che i ragazzi abbiano il diritto di trovare montature che li facciano sentire rappresentati.
Non trattati come bambini.
Non costretti a sembrare adulti.
Ma visti, ascoltati, rispettati.
Gli occhiali giusti per un adolescente sono quelli che dicono: “sei esattamente dove devi essere. E vai benissimo così.”
E chi saprà proporli… farà davvero la differenza.

⏱️ 01:50 TEMPO DI LETTURA
L’estate è sinonimo di libertà, luce, relax. Ma se anche sotto il sole continui a controllare notifiche, e-mail e feed social, forse è arrivato il momento di concederti una pausa digitale.
Non serve scomparire dai social o buttare via lo smartphone. Serve solo scegliere, ogni tanto, di essere nel presente.
E se lo fai, fallo con determinazione e cura verso te stesso.
Perché anche fuori dallo schermo, puoi avere uno sguardo che parla. 👀

1️⃣ Scrolli senza accorgertene
Ti capita mai di prendere il telefono per controllare l’ora e trovarti, venti minuti dopo, su un profilo Instagram di un gatto influencer in Giappone? Se sì, sei in buona compagnia. Ma forse è ora di fare un passo indietro.
👉 Consiglio di stile: lascia lo smartphone a casa e porta con te solo gli occhiali da sole 🕶️
📍 SPOIL: il tuo sguardo merita il mondo reale.
2️⃣ Ti svegli e la prima cosa che fai è guardare lo schermo
Se il tuo buongiorno arriva da uno schermo blu invece che dal sole del mattino, il tuo corpo e la tua mente stanno chiedendo una pausa.
🌿 Prova a iniziare la giornata con una passeggiata al parco, occhiali da sole e playlist offline:
il tuo cervello ti ringrazierà.
3️⃣ Ti senti sempre “disconnesso” – ma non in senso buono
Più tempo online = meno tempo per te stesso.
Se ti senti stanco, irritabile o distratto, forse non è solo stress: è overload digitale.
😎 Riscopri il piacere del tempo lento:
un libro all’ombra, una giornata al mare, una chiacchierata faccia a faccia.
Gli occhi e la mente ne beneficeranno.
4️⃣ Fai le vacanze solo “per postarle”
Se l’unico motivo per cui stai facendo una gita è “per il contenuto”, qualcosa si è perso per strada.
L’estate va vissuta, non solo condivisa.
📷 Ricorda: il momento più bello è quello che non pubblichi perché sei impegnato a viverlo!
5️⃣ I tuoi occhi sono stanchi
Occhi secchi, mal di testa, vista annebbiata?
Il tempo davanti agli schermi non perdona.
👁️ Il tuo sistema visivo ha bisogno di una vacanza.
🕶️ Proteggi i tuoi occhi con occhiali di qualità e se puoi concediti un controllo della vista.
👉 La bellezza parte dallo sguardo, soprattutto quando sei offline.
Non serve rinunciare alla tecnologia, basta imparare a usarla con consapevolezza.
☀️ Quest’estate concediti il lusso di vivere davvero:
occhi all’orizzonte, cuore leggero, telefono in modalità silenziosa.
💡 Perché quando spegni lo schermo, si accende la vita.
E il tuo sguardo – finalmente libero – saprà raccontarla meglio di qualsiasi filtro! 🌅

⏱️ 02:20 TEMPO DI LETTURA
L’estate è una stagione che ci invita a cambiare ritmo. I colori si accendono, le giornate si allungano, e cresce il desiderio di leggerezza, libertà e movimento. Anche le nostre abitudini cambiano, e con esse spesso cambiano le esigenze legate alla visione.
Per chi porta una correzione visiva, questa è la stagione in cui ci si ritrova a chiedersi: è meglio affidarsi alle lenti a contatto, oppure è più saggio (e più piacevole) riscoprire il fascino e la praticità degli occhiali?
La verità è che non esiste una risposta univoca: la scelta dipende da chi sei, da cosa fai, e da come vivi la tua estate. Proviamo però a riflettere insieme su vantaggi, limiti e possibili combinazioni tra queste due soluzioni.

Per chi ama sentirsi libero, pratico e dinamico, le lenti a contatto rappresentano una soluzione ideale – soprattutto nelle giornate estive, dove il sole invita a uscire e vivere all’aperto.
Immagina di passeggiare in riva al mare, di fare sport, oppure di indossare un bel paio di occhiali da sole non graduati che ami particolarmente. Le lenti ti permettono tutto questo, senza vincoli né ingombri.
Punti di forza:
Da considerare:
💡 Un suggerimento: se ami la praticità, valuta le lenti giornaliere. Sono perfette per l’estate: si indossano, si gettano, e non richiedono soluzioni o contenitori. In più, sono ideali da tenere sempre con sé come “piano B”.
Gli occhiali, dal canto loro, hanno un fascino tutto loro. Non sono solo un mezzo per vedere meglio: sono parte di chi siamo, espressione della nostra personalità. D’estate, poi, possono diventare veri alleati anche in termini di protezione e comfort.
Pensiamo ad esempio al fastidio della sabbia portata dal vento, al riverbero della luce su una terrazza assolata, o al fresco improvviso entrando in un locale climatizzato: in tutte queste situazioni, gli occhiali ci proteggono e ci accompagnano.
Perché sceglierli in estate:
Qualche accorgimento utile:
La scelta migliore, molto spesso, non è tra occhiali o lenti, ma tra occhiali e lenti. Alternare è una strategia intelligente, che permette di sfruttare i vantaggi di entrambe le soluzioni.
Occhiali per lavorare o rilassarsi al fresco di un aperitivo in terrazza, lenti per fare trekking, pedalare, esplorare. L’importante è ascoltare il proprio stile di vita – e prendersi cura dei propri occhi con consapevolezza.
✔️ Un paio di occhiali da vista leggeri, magari in acetato colorato, comodi e di qualità
🕶️ Un buon paio di occhiali da sole (anche graduati) con filtro UV
👁️ Un kit con alcune lenti a contatto giornaliere, ideali per i giorni attivi
🧴 Una soluzione idratante o un collirio rinfrescante, se utilizzi le lenti
🧼 Un panno in microfibra e una custodia rigida per proteggere gli occhiali
In conclusione: estate è anche visione
L’estate è fatta per guardare il mondo con occhi nuovi. Ecco perché vale la pena prendersi un momento per riflettere su cosa ci fa stare meglio, non solo vedere meglio.
Che tu scelga occhiali o lenti a contatto, la cosa più importante è sentirsi bene nei propri occhi.
E se vuoi farlo con stile, noi siamo qui per accompagnarti.

⏱️ 02:40 TEMPO DI LETTURA
L’adolescenza è un momento delicato. È la stagione in cui il corpo cambia, la mente si allontana dall’infanzia e lo sguardo degli altri diventa improvvisamente un riflesso in cui ci si cerca. In mezzo a tutto questo, iniziare a portare gli occhiali può sembrare un piccolo dettaglio. Ma per un ragazzo o una ragazza, non lo è affatto.
C’è chi li rifiuta categoricamente, chi li nasconde nello zaino appena fuori da scuola, chi li porta solo quando nessuno guarda. E spesso, dietro a questi gesti, si nasconde qualcosa di più profondo: il timore di essere visti in modo diverso, di perdere bellezza, spontaneità, accettazione.
È comprensibile. Portare gli occhiali, in un momento in cui l’identità è ancora un mosaico in costruzione, può sembrare una cornice imposta.
Ma, con delicatezza e ascolto, questo cambiamento può diventare un’occasione di crescita, stile e consapevolezza.
Molti genitori, per affetto o per istinto protettivo, tendono a minimizzare: “Non è niente”, “Stai benissimo anche con gli occhiali”, “Tutti li portano ormai”.
Frasi sincere, certo. Ma spesso, non aiutano.
Perché quello che un adolescente sente non ha nulla a che fare con la razionalità. È pancia, pelle, occhi che sfuggono allo specchio. E ha bisogno di essere accolto, prima ancora che corretto.
Invece di rassicurare subito, proviamo ad ascoltare:
“Cosa non ti piace? In che momento ti senti più a disagio? Ti va di raccontarmelo?”
A volte, basta aprire uno spazio di ascolto per cambiare la direzione di un rifiuto.
Uno dei momenti chiave è la scelta della montatura.
Qui accade qualcosa di magico, se viene gestito nel modo giusto.
Entrare in un negozio con tuo figlio e lasciargli libertà di provare, sbagliare, ridere e cambiare idea è un piccolo rito di passaggio. È come dirgli: “Questa è una tua scelta, io sono qui per accompagnarti”.
Un occhiale può farti sentire più maturo, più originale, più autentico. Oppure, semplicemente, può farti riconoscere. E quando un ragazzo si guarda allo specchio e finalmente si vede, con quegli occhiali sul viso che sembrano dire “sono io”, allora tutto cambia.
Non servono le parole. Basta il sorriso che si accende negli occhi.
In alcuni momenti – una gita, una festa, un torneo sportivo, un pomeriggio con gli amici – un adolescente potrebbe voler mettere da parte gli occhiali, non per negarsi, ma per sentirsi diverso, libero, leggero.
Le lenti a contatto giornaliere sono una soluzione discreta, pratica, e soprattutto rispettosa. Offrono la possibilità di scelta. Di dire: oggi sì, oggi no.
Non come alternativa definitiva, ma come alleata nei giorni in cui si vuole cambiare.
Per molti ragazzi, poter avere un’opzione è già una forma di sollievo.

Nel mondo dei teenager, l’occhiale può diventare un segno distintivo.
Una montatura colorata racconta creatività. Un modello minimalista parla di eleganza. Una forma squadrata può trasmettere forza, una tonda leggerezza.
Aiutare tuo figlio a trovare “i suoi” occhiali è come aiutarlo a trovare un tono di voce nel coro della propria generazione.
E non c’è nulla di più potente per un adolescente che sentirsi coerente con ciò che sente dentro e ciò che mostra fuori.
Può sembrare banale, ma ci sono cose che i genitori possono fare per rendere questa fase meno faticosa. Non servono discorsi lunghi. Bastano gesti coerenti, sguardi attenti e scelte condivise.
📍 Fagli scegliere gli occhiali come scegliete le scarpe per un’occasione speciale.
📍 Fotografalo con montature diverse, a casa, con calma, lontano dalla pressione.
📍 Parla di occhiali come di stile, non come di necessità.
📍 Mostragli modelli famosi, attori, sportivi che portano occhiali con fierezza.
📍 Se è una ragazza che inizia a truccarsi, parlate insieme di make-up per chi porta occhiali, non per negare l’accessorio ma per valorizzarlo.
📍 Fagli vivere gli occhiali come un’esperienza, non un’imposizione.
Alla fine, gli occhiali servono a vedere meglio. Ma, se gestiti con attenzione e cuore, possono servire anche a sentirsi meglio.
Sentirsi visti, capiti, accompagnati.
Sentirsi più sicuri nel leggere, giocare, uscire, sorridere.
Sentirsi all’altezza di un mondo che li guarda, a volte con giudizio, ma spesso anche con ammirazione.
E allora sì, ci saranno giorni in cui quegli occhiali finiranno dimenticati sul comodino. Altri in cui verranno indossati con fierezza. Altri ancora in cui verrà chiesta una lente a contatto per sentirsi liberi.
Tutto questo fa parte del percorso.
Non dobbiamo pretendere che i nostri figli accettino tutto subito.
Dobbiamo solo essere lì, pazienti, presenti, pronti a ricordare che non è un paio di occhiali a definirli.
È il modo in cui imparano a guardarci dentro.
