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La miopia, difetto visivo che secondo gli esperti porterà ad interessare entro il 2050 fino al 50% della popolazione mondiale, con una diffusione significativa nelle fasce d’età più giovani, ovvero bambini.

Cosa significa essere miopi?

Una persona miope vede in maniera sfocata elementi posti in lontananza. La miopia è provocata da un difetto rifrattivo, per cui i raggi luminosi provenienti da un oggetto distante non raggiungono correttamente la retina, ponendosi davanti ad essa, in quanto il bulbo oculare è più allungato rispetto al normale assetto. È sicuramente uno dei problemi visivi più comuni durante l’infanzia. Si pensi che il 9% della popolazione tra i 5 e 17 anni soffre di miopia.

Quali sono i fattori che influenzano l’insorgere della miopia?

Tra i fattori determinanti ritroviamo al primo posto il fattore genetico, seguito poi dai fattori ambientali quali, per esempio, troppe ore passate in spazi chiusi oppure davanti ad un dispositivo elettronico, oppure una dieta poco bilanciata povera di frutta e verdura ma ricca di zuccheri e grassi.

Come è facile intuire un bambino avrà più probabilità di diventare miope nel caso in cui un genitore o entrambi soffrano di questa patologia. Anche se non è possibile prevedere l’insorgenza della miopia basandosi esclusivamente sulla genetica. Infatti, al giorno d’oggi una grande influenza la giocano proprio i fattori ambientali, in quanto i bambini tendono a passare meno tempo all’aperto, dove la vista viene utilizzata in maniera completa e versatile e tendano invece a passare più tempo al chiuso, focalizzando lo sguardo su una distanza ravvicinata per troppo tempo consecutivamente, per esempio utilizzando un dispositivo elettrico quale cellulare, smartphone o tablet.

Quali sono i sintomi più comuni nei bambini, di facile interpretazione?

I sintomi più comuni sono quei segnali che dovrebbero far scattare un campanello di allarme prima ancora dell’età scolare e quindi prima che al bambino venga richiesto di focalizzare la propria attenzione su un elemento posto lontano da sé come la lavagna per esempio. Ecco a cosa dobbiamo prestare attenzione:

Quindi cosa si deve fare?

La prima cosa da ricordarsi è quella di sottoporre il bambino ad una visita oculistica entro i sei anni e comunque prima dell’inizio della scuola elementare. Nel caso in cui, a seguito della visita oculistica, il bambino risulti miope, la mossa successiva sarà quella di dotarlo di occhiali correttivi. L’uso di lenti negative corregge e migliora la vista e la qualità della vita (per saperne di più leggi il nostro blog di approfondimento: tipologie di lenti correttive per ogni difetto visivo).

Nota bene: l’occhiale da bambino non è semplicemente un occhiale in miniatura paragonato a quello degli adulti. Ha delle caratteristiche precise che si devono rispettare per adeguarsi ai movimenti, alle attività del bambino e alla sua capacità di vedere il mondo intorno a sé, quasi sempre dal basso verso l’alto. Quindi scegliamo una montatura di qualità, che possa garantire sicurezza e comfort visivo in tutte le attività quotidiane.

Cosa bisogna fare dunque per evitare l’insorgere precoce o bloccare lo sviluppo della miopia?

In conclusione, nessuno di noi è escluso dalla possibilità di diventare miope in condizioni normali. Ecco perché si consiglia la prima visita oculistica entro i 6 anni di vita, e proseguire con una visita all’anno, in modo da intervenire in maniera tempestiva per evitare (o quantomeno ridimensionare) l’insorgere di vari disturbi e patologie.

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Con l’arrivo della bella stagione, tante persone si apprestano ad acquistare un nuovo paio di occhiali da sole. Ricordiamoci però che non solo i grandi devono proteggere i propri occhi, ma e soprattutto i più piccoli che hanno bisogno di una protezione sicura dai raggi dannosi del sole perché passano tanto tempo all’aria aperta.

Ma andiamo per gradi.

Perché è importante proteggere gli occhi dei più piccoli?

I bambini sono più vulnerabili ai raggi UV perché i loro occhi non hanno completato la loro formazione. Nei più piccini il cristallino oculare non gestisce in maniera efficiente l’arrivo della luce solare che facilmente può raggiungere e danneggiare la retina. Essi hanno una pupilla più grande e un cristallino più trasparente rispetto agli adulti, che permettono ai raggi dannosi di infiltrarsi. In aggiunta basta considerare che, una persona media, la maggior parte del tempo all’aperto la trascorre nei suoi primi 21 anni di vita.

Quali sono i danni se non si portano gli occhiali da sole?

L’esposizione alla luce del sole ha un effetto doppio che potremmo dire cumulativo da un lato, cioè in futuro potrebbe presentarsi cataratta, degenerazione maculare senile o nel peggiore dei casi un cancro agli occhi o alle palpebre. Nell’immediato invece possono comparire capillari rotti sulla parte bianca (sclera) o lesioni piccole superficiali che causano grande irritazione e fastidi.

mancanza di occhiali da sole per bambini

Come deve essere l’occhiale da sole in questo caso?

Gli occhiali devono essere comodi per il bambino in modo che non sia controproducente per lui indossarli mentre gioca e si diverte. Per essere comodi un paio di occhiali dovranno essere leggeri e robusti per assecondare i movimenti del piccolo terremoto. Ma ecco i punti più importanti da tenere in considerazione:

Occhiale da sole e occhiale da vista

Se il bambino indossa già nel quotidiano un occhiale da vista (quindi graduato) allora il gioco è ancora più semplice perché per lui non cambierà nulla. Quello che però si può fare, nel momento in cui si sceglie l’occhiale da vista, è predisporne uno con lenti fotosensibili/fotocromatiche in grado di scurirsi quando i raggi del sole colpiscono la superficie delle lenti. Che fortuna! Un solo paio di occhiali che si adatta all’intensità della luce naturale! Questo vale anche per i più grandi. Non è necessario acquistare due paia di occhiali graduati (uno da vista e uno da sole) se non vi sono esigenze particolari s’intende. Basterà unire l’utile al dilettevole.

Curare e conservare gli occhiali da sole: educhiamoli subito ai piccoli gesti.

Insegniamo loro che gli occhiali vanno riposti SEMPRE nella custodia e che poi la stessa va subito custodita all’interno del proprio zainetto o della borsa della persona che lo sta accompagnando. Importantissimo: la montatura quanto viene tolta dal viso, deve essere appoggiata su una superficie con le lenti che volgono verso l’alto, in modo che le stesse non si graffino. Un semplice graffio può danneggiare i filtri protettivi disposti sulla lente e col passare del tempo rendere inefficace la protezione.

Non si devono mai lasciare gli occhiali esposti ad una elevata fonte di calore, per esempio in auto o sull’asciugamano in spiaggia, perché la montatura così come le lenti possono deformarsi e perdere i filtri che proteggono gli occhi.

Prima di riporli nel proprio astuccio è buona norma lavarli in modo che residui di polvere, pelle, grasso e sale non lavorino sulle superfici dell’occhiale. Ricordatevi di usare sapone neutro e acqua tiepida, non calda!

Abituiamo il bambino ad indossare l’occhiale

Ci sono diversi trucchi per incoraggiarlo ad indossare l’occhiale mentre è all’aperto. Il primo fra tutti è quello di portarlo con sé a scegliere l’occhiale. Questo gli permette di sentirsi partecipe del processo decisionale e di indossare qualcosa che gli piacerà veramente, sentendosi valorizzato e non penalizzato.

Indossarli per primi infonde fiducia! Quando siamo all’aperto, noi come loro, dobbiamo proteggerci e non c’è miglior modo di spronarli che mostragli il giusto esempio.

Altrettanto importante è il nostro atteggiamento mentre gli ricordiamo di indossarlo: raccomandazioni studiate in modo che percepiscano il comfort maggiore nell’indossare l’occhiale piuttosto che nel NON indossarlo.

L’occhiale da sole è proprio un’abitudine esattamene come l’occhiale da vista. Il bambino che è abituato a indossarlo lo farà per tutta la vita e, al contrario, gli peserà non averlo con sé nel momento del bisogno.

Post Scriptum

Gli occhiali da sole sono da utilizzare sia in estate che in inverno. Sempre! In spiaggia, al mare, in piscina o sulla neve, mentre giochi o ti rilassi. I raggi nocivi del sole creano danni anche da sopra le nuvole; quindi, occhiali da sole anche quando il cielo è coperto.

occhiali da sole per bambini

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È il cliente più ambito, quello che bisogna conquistare con pazienza e comprensione: IL BAMBINO. Scegliere insieme a lui la montatura più adeguata può diventare un’esperienza divertente e istruttiva per entrambi.

In questo articolo vogliamo raccontarvi di un cliente speciale al quale tutti gli ottici pongono un’attenzione particolare durante la fase di vendita. E spiegheremo quali sono i trend che vanno per la maggiore nella scelta della montatura ideale per questa giovane creatura.

Indubbiamente ponendo al bambino la domanda: quale occhiale vuoi? Le risposte che si possono ottenere variano per due tipologie di motivazione:

  1. Voglio gli occhiali uguali a…
  2. Voglio gli occhiali del mio supereroe preferito (idolo del momento).

Ecco allora delinearsi già due linee guida che permettono all’ottico di capire quale occhiale proporre.

Per un verso il bambino cerca di imitare i più grandi, soprattutto coloro che più lo ispirano e gli regalano attenzione. Quindi potrebbe essere il genitore, oppure il fratello/sorella più grande, o ancora l’amichetto del cuore che già porta gli occhiali. Ecco allora che nella vostra collezione, oltre alle montature più tecniche, non devono mancare quelle dal taglio più classico e che ricordano un’occhiale da adulto in miniatura. In acetato oppure in metallo non importa, devono essere simili a quelli dei “grandi”. Lasciamo in secondo piano per un momento i colori, quelli ai bambini piacciono sempre.

Per l’altro verso invece il bambino potrebbe trarre ispirazione da un personaggio dei cartoni animati, piuttosto che dal cantante rapper del momento o ancora da un supereroe. E qui oltre ad abbinare una forma piuttosto che un’altra entrano in azione i colori! Abbinare una forma sì, ma soprattutto i colori che rappresentano il proprio idolo. Tinte che all’apparenza risultino sobrie, da poter portare sempre con disinvoltura, ma che nascondono un’anima ribelle esattamente come la musa in cui si rispecchia il cucciolo d’uomo! 

E si sa, riuscire a vendere l’occhiale giusto ad un bambino significa conquistarsi anche il genitore ed eventualmente l’intera famiglia!

Guardando la situazione attraverso gli occhi del genitore si potranno conoscere nuove esigenze che generano trend diversi, ma di questo ne parleremo più avanti quando vi elencheremo una serie di punti da tenere in considerazione durante la fase di scelta dell’occhiale per i più piccoli. Anche se l’esigenza primaria è comunque basata sulla resistenza e la qualità.

Bisogna poi tenere presente un piccolo particolare, per nulla trascurabile. Soprattutto all’inizio per il bambino sarà difficile affezionarsi all’occhiale, spesso succede che venga visto come un intralcio alla propria libertà di movimento e un impegno in più visto che deve prestare attenzione a come lo indossa e come lo deve ritirare per evitare spiacevoli rotture.

Non esiste un prodotto indistruttibile, ma sicuramente al bambino è meglio consigliare una montatura con una qualità superiore rispetto alla media proprio per garantire una resistenza maggiore nel tempo. Non solo, anche le lenti hanno il loro peso nella spesa complessiva, soprattutto se bisogna crearle su misura per una disfunzione oculare importante. Perciò non ha senso scegliere una montatura economica perché se dovesse rompersi sarà difficile trovare i pezzi di ricambio, valutando così una montatura nuova ed una doppia spesa. 

Come possiamo però aiutare il genitore a responsabilizzare il bambino nell’indossare gli occhiali? Il segreto non esiste, anzi la risposta al quesito è molto semplice: rendiamolo parte attiva e centrale dell’intero processo di scelta. Così facendo il bambino si garantisce l’occhiale dei sogni e per lui sarà più facile accettarlo e indossarlo. Anzi, ne sarà entusiasta e quello che inizialmente era un disagio diventerà motivo di orgoglio e unicità!

Purtroppo, non sempre viene considerato importante ascoltare i desideri del piccolo, che immancabilmente si vedrà consegnare un’occhiale funzionale certo, ma orrendo ai suoi occhi, così da rendere difficile il legame tra i due e la formazione di una routine che permetterà al bambino di indossare la montatura in maniera automatica e disinvolta.

Ricordate sempre, soprattutto ai genitori, che indossare un’occhiale non è come indossare una maglietta che può piacere o non piacere ma che ha il solo scopo di vestire, l’occhiale è uno strumento che dovrà essere indossato per il benessere fisico e psichico del bambino stesso; quindi così come gli adulti non indosserebbero mai una montatura che non piace anche un bambino probabilmente farà lo stesso. E ricordatevi come già accennato all’inizio: un bambino soddisfatto è un cliente fidelizzato… tornerà presto perché lui (moda a parte chiaramente) crescerà e necessiterà di un occhiale che si adatti alle sue nuove esigenze adolescenziali!

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Secchezza o dolore oculare e calo della vista durante la gravidanza sono solo alcuni dei piccoli fastidi che si possono incontrare quando si è in dolce attesa. Ma care e amate donne, state serene perché nella quasi totalità dei casi tutto di risolve nei mesi successivi al parto. Vediamo nello specifico cosa può succedere, perché e come risolvere queste situazioni.

I mesi della gravidanza sono momenti bellissimi, passati a sognare, fantasticare e a prepararsi per questa nuova vita. A volte capita però che in questo percorso si incontrino dei disturbi come nausea, vomito, inappetenza o maggiore appetito, piccoli giramenti di testa, e altri invece meno noti ma che si possono presentare con la stessa facilità: piccoli problemi alla vista.

gravidanza

QUALI SONO I PIÙ FREQUENTI FASTIDI CHE SI INCONTRANO IN GRAVIDANZA, LE CAUSE E COME RISOLVERLI.

SECCHEZZA OCULARE: magari questa sensazione non viene individuata immediatamente ma spesso capita che le variazioni ormonali – aumenti dei livelli di progesterone – portino alla riduzione del film lacrimale. Per risolvere il tutto si possono utilizzare delle lacrime artificiali facendosi consigliare da un medico e preferendo comunque un prodotto senza conservanti. A volte un fattore scatenante potrebbe essere l’assunzione di alcuni farmaci contro la nausea. Essi, infatti, sono in grado di accentuare questo disturbo.

SCINTILLE, LAMPI IMPROVVISI O MACCHIE: questo fastidio si verifica a livello della retina a causa di sbalzi improvvisi di pressione o per livelli di ferro non adeguati. Se diventano frequenti è buona norma informare il medico in modo che vengano controllati periodicamente i relativi parametri.

PEGGIORAMENTO DELLA MIOPIA: vero o falso? Tendenzialmente falso. La miopia è un disturbo congenito che tende a peggiorare col passare degli anni e a prescindere dalle gravidanze. E vale per tutte le donne che ne soffrono. Aspettare o allattare un bebè non sono atteggiamenti che “consumano” la vista 😅. Se ci fosse un peggioramento probabilmente lo si avvertirebbe nel puerperio MA come fase transitoria, nulla di più. Solo in casi estremamente gravi di miopia il medico potrebbe consigliare alla futura mamma di optare per un parto cesareo di sicurezza.

VISTA OFFUSCATA: Anche qui la mancanza di ferro potrebbe giocare questo scherzetto. In alcuni casi invece si tratta della tempesta ormonale che è in atto, in quanto l’aumento del progesterone può provocare una imbibizione ed un ispessimento della struttura corneale. Il dottore deciderà anche in questo caso se prescrivere opportuni esami del sangue ed eventuali integratori.

FASTIDIO DA LENTI A CONTATTO: indossare le lenti a contatto è fastidioso perché l’occhio soffre in questo momento di secchezza oculare. Quasi sempre, care mamme vi verrà consigliato di sospendere l’uso delle lenti a contatto e fare spazio ad una montatura classica, realizzata in materiale anallergico e naturale per evitare ulteriori sfoghi allergici o irritazioni.

PALPEBRE GONFIE: è un segnale che non va sottovalutato. Le palpebre gonfie potrebbero essere sinonimo di irritazione o di pressione alta soprattutto se si nota un evidente gonfiore nelle mani. Consultare il medico anche qui è la scelta migliore per tenere monitorata la situazione anche attraverso la misurazione delle pressione arteriosa.

DIABETE E DIABETE GESTAZIONALE: sono due cose completamente diverse. Una cosa à la donna diabetica in gravidanza e un’altra una donna in gravidanza che sviluppa il diabete gestazionale.  Nel primo caso è consigliatissimo rivolgersi al proprio medico che potrebbe suggerire alla futura mamma di sottoporsi a esami oculistici regolarmente durante la gravidanza. Nel secondo caso di solito non si presentano disturbi alla vista particolare, ma è una situazione che per altri aspetti può portare ad alcune altre complicazioni.

VISIONE DOPPIA: definita anche diplopia è una condizione particolare che porta alla percezione simultanea di due immagini relative ad un unico oggetto.Si può sviluppare sia sulla visuale prossimale che lontana ed è causata dal nervo ottico. Si risolve nel periodo che segue il parto quanto il corpo torna alla normalità.

vista in gravidanza

COSA FARE APPENA SI SCOPRE DI ESSERE INCINTA

Quando si riceve questa notizia si attivano di conseguenza tutta una serie di esami da svolgere per accertare le condizioni di salute della futura mamma e della vita che porta in grembo. Tra questi è buona norma procedere con una visita oculistica durante la gestazione e qualche tempo dopo il parto. Ricordandoci che di norma così facendo la donna può godersi in tranquillità la gravidanza anche al comparire di qualche piccolo fastidio alla vista. Tutti i sintomi descritti sopra si esauriscono entro i due mesi successivi al parto.

DURANTE IL PARTO

Gli occhi sono messi a dura prova durante il parto perché a seguito delle spinte della madre per metter al mondo il bambino, la pressione del microcircolo vascolare retinico potrebbe aumentare. Se l’occhio risulta essere già fortemente compromesso si può arrivare nei peggiori dei casi ad un distacco della retina.

Da qui la credenza che per una donna con difetto visivo (soprattutto MIOPIA) sia meglio ricorrere al parto cesareo. Ma per fortuna nella quasi totalità dei casi ciò non è necessario. Le motivazioni che portano a consigliare per un parto cesareo di solito hanno diversa natura. L’importante è sempre affidarsi ad un medico che scrupolosamente illustri tutte le possibilità permettendo alla donna che dovrà prendere una decisione di farlo nella maniera più consapevole possibile.

DOPO IL PARTO

La neomamma potrebbe avere un calo della vista mentre allatta il bambino, anche se di solito nel giro di due mesi dal parto tutti i fastidi che può aver incontrato si esauriscono permettendole di tornare alla normalità. Ci sentiamo però di consigliare sempre una visita oculistica di controllo dopo il parto e/o dopo aver concluso l’allattamento.

Come in tutte le situazioni della vita, e a maggior ragione in gravidanza, capita che diversi interrogativi prendano il sopravvento. È da considerarsi normale sotto alcuni aspetti. L’importante è che tutte le domande ottengano adeguata risposta da un professionista qualificato piuttosto che da un passaparola tra mamme. E non perché non possa corrispondere a verità, ma soltanto perché ogni gravidanza è unica e va trattata come tale. Avere qualche timore è logico, ricevere risposte corrette per la propria esperienza lo è altrettanto.

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Miodesopsie

Vi è mai capitato di “vedere” all’interno del campo visivo dei filamenti che si muovono? È una condizione visiva che vi porta a percepire la presenza di questi corpi mobili chiamati anche “mosche volanti” e che possono avere diverse forme quali filamenti, anelli, macchie grigiastre o puntini neri. Quali sono le cause? Come curare o eliminare questa sensazione?

occhio con miodesopsia

I SINTOMI

Come già abbiamo spiegato nei blog precedenti (che comunque vi invitiamo a rileggere a scopo di approfondimento: “Un viaggio all’interno dell’occhio umano) i due terzi posteriori dell’occhio sono occupati da una sostanza gelatinosa chiamata corpo vitreo. A causa di motivazioni diverse, questo liquido viscoso nel tempo (o per uno shock) può modificare la sua struttura e la sua densità perdendo in parte la sua naturale trasparenza.

Il primo sintomo è dato proprio dalla percezione visiva di questi corpi mobili che seguono la direzione dello sguardo fermandosi solo quando è lo stesso sguardo a farlo. Un altro sintomo può essere la vista annebbiata o offuscata, ombre diffuse nel campo visivo che si spostano insieme allo sguardo e la presenza di flash luminosi chiamati fosfeni nella parte periferica. Nei casi più gravi invece, si può addirittura avvertire febbre, mal di testa, perdita della vista e cecità parziale o totale.

Normalmente questo disturbo non ha un impatto concreto sulla qualità della vista. Tuttavia, vi possono essere delle formazioni filamentose più importanti ed evidenti tali da portare disattenzione e ridotta capacità di concentrazione su ciò che si sta svolgendo. Questo disturbo viene percepito maggiormente quando si guarda una superficie uniforme chiara e luminosa come una parete, uno schermo bianco o il cielo azzurro illuminato dal sole. Importante sapere che è più frequente durante la stagione estiva perché legata in parte alla disidratazione alla quale siamo tutti più o meno direttamente esposti.

vista con miodesopsia

LE CAUSE PRINCIPALI POSSONO ESSERE

MENTRE TRATTASI DI FATTORI DI RISCHIO QUANDO SONO LEGATI AI SEGUENTI EVENTI

STRESS?

È di fatto appurato che lo stress non genera questa patologia ma ne può facilmente accentuare il fastidio già presente.

COSA FARE QUANDO COMPAIONO LE MIODESOPSIE?

Bisogna recarsi dal proprio oculista di fiducia per sottoporsi ad una visita. Il medico porgerà una serie di domande per ricostruire la storia clinica del paziente e poi procederà con un esame dell’acuità visiva, delle risposte pupillari alla luce e dei movimenti dei bulbi oculari, misurando inoltre la pressione intraoculare. In ultimo si esegue l’oftalmoscopia che permette di valutare la struttura oculare più profonda. Dopo questa attenta anamnesi l’oculista sarà in grado di valutare la situazione e provvedere di conseguenza per un eventuale trattamento, che a volte si traduce in una assunzione temporanea di integratori specifici.

alimentazione miodesopsia

CURE E RIMEDI

Più che cura e rimedi potremmo scrivere di rimedi e trucchi, in quanto non esiste ad oggi una specifica terapia farmacologica in grado di risolvere questo problema. Piuttosto vi sono degli atteggiamenti da considerare per attenuare questo fastidio. Ecco qui di seguito qualche consiglio e rimedio naturale.

RIMEDI NATURALI

BERE MOLTO, soprattutto in estate per mantenere il corpo vitreo ben idratato, minimizzando il fastidio visivo delle “mosche volanti”. Una buona abitudine da accostare a ciò è l’alimentazione ricca di frutta e verdura fresca per un concentrato di vitamine e sali minerali quotidiano. Indicati tutti quegli alimenti a base di collagene e acido ialuronico. Per saperne di più leggi “Cibo per gli occhi”.

OCCHIALI DA SOLE. È un rimedio efficace, soprattutto perché filtrando parte dei raggi solari viene mitigato l’effetto ombra proiettata sulla retina dai corpi mobili. Ovviamente utilizziamo soltanto occhiali da sole con lenti di qualità bandendo tutti quei finti occhiali che troviamo a basso prezzo e che non sono in grado di proteggere i nostri occhi. Per un maggiore approfondimento basta leggere il seguente blog “Difendere gli occhi dal sole”.

CERVELLO. Nella maggior parte dei casi questa macchina perfetta troverà la soluzione in maniera autonoma. Cosa si intende? Esso ha una grande capacità di adattamento e quindi con il tempo impara ad escludere (o a porre in secondo piano) queste “mosche volanti”, migliorando notevolmente la visione prima compromessa.

RIMEDI INVASIVI

VITRECTOMIA. Nel caso in cui questo problema divenisse realmente invalidante è possibile procedere con un trattamento chiamato vitrectomia. È un intervento invasivo che comporta alcuni rischi potenzialmente gravi come infezioni e distacco della retina. Esso permette di rimuovere parte del corpo vitreo sostituendolo con un mezzo analogo definito come sostituto vitreale, permettendone la rigenerazione.

VITREOLISI YAG LASER. Oggi è anche disponibile anche questa nuova tecnologia. È una procedura meno invasiva e meno indolore della vitrectomia. Viene eseguita ambulatorialmente sottoponendosi a tre o quattro sedute con trattamento laser. Il risultato finale è che le fastidiose opacità evaporano, riducendosi a dimensioni tali da non arrecare più fastidio. L’unico limite di questo intervento è dato dal fatto che non tutti i pazienti vi si possono sottoporre e la principale controindicazione è data dalla vicinanza del corpo mobile al cristallino o alla retina. Nel primo caso il laser rischia di creare una cataratta, nel secondo un danno alla retina.

In conclusione, le mosche volanti sono un disturbo facilmente gestibile. E come sempre la parte principale spetta a noi, nella gestione quotidiana di questo fastidio. Bere molta acqua, mangiare sano ed eventualmente farci consigliare dal nostro oculista un buon integratore, sono le soluzioni che di solito risolvono la situazione. E indovinate un po’? Il consiglio ultimo è sempre quello di sottoporsi annualmente ad una visita oculistica per monitorare la propria salute visiva e poter intervenire tempestivamente su più fronti.

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