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Un viaggio all’interno dell’occhio umano: com’è fatto e come funziona.

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L’occhio è un organo meraviglioso, ed è anche insieme al cervello uno tra i più complessi del corpo umano. Esso è in grado di regalarci la percezione del mondo esterno in termini di colori, profondità e movimento attraverso la luce.

La vista è forse tra i 5 sensi quello più importante. Su di essa basiamo le nostre azioni e reazioni. Inoltre, le aree del cervello deputate alla elaborazione di immagini, sono molto più ampie rispetto a quelle riservate agli altri quattro sensi.

È un organo molto delicato ed è importante imparare come e quando prendersene cura fin da piccoli.

Partiamo dall’inizio. Quando un bambino nasce, è quasi cieco, vede solo qualche ombra, ma nulla di più. Col passare delle settimane il senso della vista si definisce sempre di più permettendo al bambino di realizzare il mondo esterno nelle sue forme e figure. Verso gli 8 mesi avrà acquisito il pieno controllo dei muscoli che muovono gli occhi. E solo dopo i 3 anni sarà in grado di riconoscere l’intera gamma di colori.

Vediamo nello specifico la struttura dell’occhio umano.

L’occhio ha sede nella cavità orbitaria che ha la funzione di contenerlo e proteggerlo. L’occhio, chiamato anche bulbo oculare è formato da tre tonache concentriche:

  1. La più esterna tra le tre si chiama tonaca esterna (fibrosa) funge da attacco per i muscoli estrinseci ed è formata dalla cornea (sesto anteriore) e dalla sclera (cinque sesti posteriori).
  2. Tonaca media o uvea (vascolare) fornisce nutrimento a tutte le strutture facenti parte dell’occhio ed è costituita da coroide, corpo ciliare e iride.
  3. Tonaca interna (nervosa) formata dalla retina.

struttura dell'occhio e la retina

LA SCLERA

È l’organo preposto alla protezione e sostegno dell’occhio. Lo sostiene perché permette l’inserzione dei muscoli che controllano il movimento oculare. È una membrana molto resistente e si compone di una fitta rete di collagene in grado di reagire alle sollecitazioni meccaniche esterne e fungendo anche da protezione. La sclera ha un colorito bianco esternamente mentre la sua struttura interna è bruna in quanto vi aderisce parte del tessuto pigmentato della lamina sovra coroidea. Nel bambino la sclera ha un colorito bluastro perché tale membrana è più sottile e lascia intravedere la parte sottostante altamente vascolarizzata, mentre nell’adulto tende ad essere giallastro (per fattori diversi).

LA CORNEA

È la parte anteriore dell’occhio ed è una struttura trasparente priva di vasi sanguigni. Ricopre l’iride, la pupilla e la camera anteriore. Insieme al cristallino, che è una lente biconvessa situata tra iride e corpo vitreo, la cornea ha la funzione di permettere il passaggio della luce verso la parte interna del bulbo oculare. Essa fornisce circa i due terzi della potenza ottica totale dell’occhio. La sua capacità di convergenza è fissa a differenza del cristallino che varia la sua curvatura per la messa a fuoco delle immagini, grazie ai muscoli ciliari. Questa struttura è densamente innervata e sensibile a tutti gli stimoli esterni, infatti un lieve tocco o soffio provoca il riflesso involontario di chiusura delle palpebre.

LA MEMBRANA COROIDEA

È costituita da vasi sanguigni che provvedono agli scambi metabolici fornendo ossigeno e sostanze nutritive ai tessuti a tutta la struttura oculare. Ha origine vicino al nervo ottico e si estende in avanti. Svolge una funzione ottica molto importante: assorbe i raggi luminosi che raggiungono la parte posteriore dell’occhio impedendo che questi ultimi riflettano sulla superficie sclerale.

L’IRIDE

Semplice da riconoscere perché definisce il colore degli occhi. È una membrana sottile visibile attraverso la cornea. L’iride si divide in due parti: il margine ciliare, quello periferico e il margine pupillare che abbraccia la pupilla. La funzione principale dell’iride è quella di regolare la quantità di luce che penetra all’interno dell’occhio, agendo sul diametro della pupilla facendola allargare o restringere a seconda del grado di luminosità. La pupilla è un foro nero situato al centro dell’iride e ha un diametro variabile a seconda dell’intensità della luce. In caso di scarsa luce (per esempio di notte o al buio) il muscolo dilatatore dell’iride stimola l’apertura della pupilla (midriasi) per far entrare una maggiore quantità di luce. Invece quando l’ambiente è troppo luminoso la pupilla si restringe (miosi) limitando l’ingresso alla luce migliorando la visione. Nota bene, quando questo avviene noi non ce ne accorgiamo perché trattasi di un riflesso involontario.

LO SAPEVI CHE: le sfumature cromatiche e le cripte dell’iride sono alla stregua delle impronte digitali, identificative. Non a caso vi sono riconoscimenti elettronici legati alle impronte digitali e legati anche alle caratteristiche dell’occhio.

IL CORPO CILIARE

Posto dietro l’iride è rivestito per la parte interna da una porzione di retina “cieca” perché senza fotorecettori (e quindi non partecipa alla visione). È un anello concentrico che aderisce alla sclera ed è la struttura specializzata per la produzione di umore acqueo e per l’inserzione di filamenti che aderiscono poi al cristallino. Nel corpo ciliare sono presenti anche fibre muscolari che grazie alla loro contrazione e al loro rilassamento modificano la curvatura del cristallino dando vita al processo di accomodazione visiva.

LA RETINA

È di natura nervosa e si suddivide tra retina posteriore che rimane a contatto con la coroide e retina anteriore a contatto con il corpo ciliare e la retina. Si estende fino al punto emergente del nervo ottico ed è costituita da dieci strati di cellule nervose contenenti i fotorecettori deputati alla funzione visiva. I fotorecettori si suddividono in bastoncelli che contengono un unico tipo di pigmento e consentono la visione in bianco e nero e sono concentrati nella zona periferiche della retina, e in coni che servono per la visione distinta dei colori. Questi ultimi risiedono nella zona centrale della macula chiamata fovea centrale ed è il luogo di massima acuità visiva. I fotorecettori trasformano lo stimolo luminoso in stimolo elettrico e provvedono alla trasmissione di quest’ultimo fino all’encefalo attraverso il nervo ottico.

IL NERVO OTTICO

È simile ad un cavo elettrico costituito da tanti fili ognuno protetto da mielina. Esso trasmette al cervello gli impulsi nervosi generatisi a livello della retina. Il suo decorso è distinto in quattro parti: intrabulbare, intraorbitaria, intracanalicolare, intracranica. Il nervo ottico lascia l’orbita attraverso il canale ottico raggiungendo il chiasma ottico. Dopodiché le fibre nervose decorrono nel tratto ottico e giungono al corpo genicolato superiore situato sulla parte posteriore del Talamo. Da questo punto le fibre nervose si estendono attraverso le diverse aree del cervello, tra cui il lobo parietale, temporale e occipitale. La sua lunghezza solitamente è di circa 5 cm. Grazie a questa lunghezza gli occhi hanno la possibilità di muoversi liberamente. Questo nervo produce tutti i tipi di informazioni visive, come luminosità, percezione del colore etc…

Quanto sia complessa questa parte del nostro corpo lo abbiamo capito fin dalle prime righe, rimane il fatto che è proprio grazie a questo meraviglioso organo che vediamo e percepiamo il monto intorno così come è realmente. Colori, oscurità, ombre e riflessi sono tutti elementi che creano emozioni e sensazioni. L’occhio, apparentemente piccolo ma in grado di donare immagini e informazioni che si trasformano in ricordi da conservare per tutta la vita.

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occhio e visone

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