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La miopia, difetto visivo che secondo gli esperti porterà ad interessare entro il 2050 fino al 50% della popolazione mondiale, con una diffusione significativa nelle fasce d’età più giovani, ovvero bambini.

Cosa significa essere miopi?

Una persona miope vede in maniera sfocata elementi posti in lontananza. La miopia è provocata da un difetto rifrattivo, per cui i raggi luminosi provenienti da un oggetto distante non raggiungono correttamente la retina, ponendosi davanti ad essa, in quanto il bulbo oculare è più allungato rispetto al normale assetto. È sicuramente uno dei problemi visivi più comuni durante l’infanzia. Si pensi che il 9% della popolazione tra i 5 e 17 anni soffre di miopia.

Quali sono i fattori che influenzano l’insorgere della miopia?

Tra i fattori determinanti ritroviamo al primo posto il fattore genetico, seguito poi dai fattori ambientali quali, per esempio, troppe ore passate in spazi chiusi oppure davanti ad un dispositivo elettronico, oppure una dieta poco bilanciata povera di frutta e verdura ma ricca di zuccheri e grassi.

Come è facile intuire un bambino avrà più probabilità di diventare miope nel caso in cui un genitore o entrambi soffrano di questa patologia. Anche se non è possibile prevedere l’insorgenza della miopia basandosi esclusivamente sulla genetica. Infatti, al giorno d’oggi una grande influenza la giocano proprio i fattori ambientali, in quanto i bambini tendono a passare meno tempo all’aperto, dove la vista viene utilizzata in maniera completa e versatile e tendano invece a passare più tempo al chiuso, focalizzando lo sguardo su una distanza ravvicinata per troppo tempo consecutivamente, per esempio utilizzando un dispositivo elettrico quale cellulare, smartphone o tablet.

Quali sono i sintomi più comuni nei bambini, di facile interpretazione?

I sintomi più comuni sono quei segnali che dovrebbero far scattare un campanello di allarme prima ancora dell’età scolare e quindi prima che al bambino venga richiesto di focalizzare la propria attenzione su un elemento posto lontano da sé come la lavagna per esempio. Ecco a cosa dobbiamo prestare attenzione:

Quindi cosa si deve fare?

La prima cosa da ricordarsi è quella di sottoporre il bambino ad una visita oculistica entro i sei anni e comunque prima dell’inizio della scuola elementare. Nel caso in cui, a seguito della visita oculistica, il bambino risulti miope, la mossa successiva sarà quella di dotarlo di occhiali correttivi. L’uso di lenti negative corregge e migliora la vista e la qualità della vita (per saperne di più leggi il nostro blog di approfondimento: tipologie di lenti correttive per ogni difetto visivo).

Nota bene: l’occhiale da bambino non è semplicemente un occhiale in miniatura paragonato a quello degli adulti. Ha delle caratteristiche precise che si devono rispettare per adeguarsi ai movimenti, alle attività del bambino e alla sua capacità di vedere il mondo intorno a sé, quasi sempre dal basso verso l’alto. Quindi scegliamo una montatura di qualità, che possa garantire sicurezza e comfort visivo in tutte le attività quotidiane.

Cosa bisogna fare dunque per evitare l’insorgere precoce o bloccare lo sviluppo della miopia?

In conclusione, nessuno di noi è escluso dalla possibilità di diventare miope in condizioni normali. Ecco perché si consiglia la prima visita oculistica entro i 6 anni di vita, e proseguire con una visita all’anno, in modo da intervenire in maniera tempestiva per evitare (o quantomeno ridimensionare) l’insorgere di vari disturbi e patologie.

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Con l’arrivo della bella stagione, tante persone si apprestano ad acquistare un nuovo paio di occhiali da sole. Ricordiamoci però che non solo i grandi devono proteggere i propri occhi, ma e soprattutto i più piccoli che hanno bisogno di una protezione sicura dai raggi dannosi del sole perché passano tanto tempo all’aria aperta.

Ma andiamo per gradi.

Perché è importante proteggere gli occhi dei più piccoli?

I bambini sono più vulnerabili ai raggi UV perché i loro occhi non hanno completato la loro formazione. Nei più piccini il cristallino oculare non gestisce in maniera efficiente l’arrivo della luce solare che facilmente può raggiungere e danneggiare la retina. Essi hanno una pupilla più grande e un cristallino più trasparente rispetto agli adulti, che permettono ai raggi dannosi di infiltrarsi. In aggiunta basta considerare che, una persona media, la maggior parte del tempo all’aperto la trascorre nei suoi primi 21 anni di vita.

Quali sono i danni se non si portano gli occhiali da sole?

L’esposizione alla luce del sole ha un effetto doppio che potremmo dire cumulativo da un lato, cioè in futuro potrebbe presentarsi cataratta, degenerazione maculare senile o nel peggiore dei casi un cancro agli occhi o alle palpebre. Nell’immediato invece possono comparire capillari rotti sulla parte bianca (sclera) o lesioni piccole superficiali che causano grande irritazione e fastidi.

mancanza di occhiali da sole per bambini

Come deve essere l’occhiale da sole in questo caso?

Gli occhiali devono essere comodi per il bambino in modo che non sia controproducente per lui indossarli mentre gioca e si diverte. Per essere comodi un paio di occhiali dovranno essere leggeri e robusti per assecondare i movimenti del piccolo terremoto. Ma ecco i punti più importanti da tenere in considerazione:

Occhiale da sole e occhiale da vista

Se il bambino indossa già nel quotidiano un occhiale da vista (quindi graduato) allora il gioco è ancora più semplice perché per lui non cambierà nulla. Quello che però si può fare, nel momento in cui si sceglie l’occhiale da vista, è predisporne uno con lenti fotosensibili/fotocromatiche in grado di scurirsi quando i raggi del sole colpiscono la superficie delle lenti. Che fortuna! Un solo paio di occhiali che si adatta all’intensità della luce naturale! Questo vale anche per i più grandi. Non è necessario acquistare due paia di occhiali graduati (uno da vista e uno da sole) se non vi sono esigenze particolari s’intende. Basterà unire l’utile al dilettevole.

Curare e conservare gli occhiali da sole: educhiamoli subito ai piccoli gesti.

Insegniamo loro che gli occhiali vanno riposti SEMPRE nella custodia e che poi la stessa va subito custodita all’interno del proprio zainetto o della borsa della persona che lo sta accompagnando. Importantissimo: la montatura quanto viene tolta dal viso, deve essere appoggiata su una superficie con le lenti che volgono verso l’alto, in modo che le stesse non si graffino. Un semplice graffio può danneggiare i filtri protettivi disposti sulla lente e col passare del tempo rendere inefficace la protezione.

Non si devono mai lasciare gli occhiali esposti ad una elevata fonte di calore, per esempio in auto o sull’asciugamano in spiaggia, perché la montatura così come le lenti possono deformarsi e perdere i filtri che proteggono gli occhi.

Prima di riporli nel proprio astuccio è buona norma lavarli in modo che residui di polvere, pelle, grasso e sale non lavorino sulle superfici dell’occhiale. Ricordatevi di usare sapone neutro e acqua tiepida, non calda!

Abituiamo il bambino ad indossare l’occhiale

Ci sono diversi trucchi per incoraggiarlo ad indossare l’occhiale mentre è all’aperto. Il primo fra tutti è quello di portarlo con sé a scegliere l’occhiale. Questo gli permette di sentirsi partecipe del processo decisionale e di indossare qualcosa che gli piacerà veramente, sentendosi valorizzato e non penalizzato.

Indossarli per primi infonde fiducia! Quando siamo all’aperto, noi come loro, dobbiamo proteggerci e non c’è miglior modo di spronarli che mostragli il giusto esempio.

Altrettanto importante è il nostro atteggiamento mentre gli ricordiamo di indossarlo: raccomandazioni studiate in modo che percepiscano il comfort maggiore nell’indossare l’occhiale piuttosto che nel NON indossarlo.

L’occhiale da sole è proprio un’abitudine esattamene come l’occhiale da vista. Il bambino che è abituato a indossarlo lo farà per tutta la vita e, al contrario, gli peserà non averlo con sé nel momento del bisogno.

Post Scriptum

Gli occhiali da sole sono da utilizzare sia in estate che in inverno. Sempre! In spiaggia, al mare, in piscina o sulla neve, mentre giochi o ti rilassi. I raggi nocivi del sole creano danni anche da sopra le nuvole; quindi, occhiali da sole anche quando il cielo è coperto.

occhiali da sole per bambini

Seguire la moda è importante, ma ancora di più proteggersi in maniera consapevole. Ecco la guida che aspettavi per scegliere le lenti da sole giuste per le tue esigenze.

Occhiali da sole! Ad un certo punto dell’anno diventa un pensiero fisso, un MUST senza i quali non si esce di casa! Non importa che siano quelli dell’anno scorso o un nuovo paio… l’importante è averli con sé. Ricordate che il fine primo è quello di proteggere qualsiasi occhio dalla luce dannosa del sole e migliorarne la capacità visiva a prescindere dalla presenza o meno di altre patologie.

Per gli occhiali da vista è molto importante considerare la montatura ed il materiale usato, invece per gli occhiali da sole bisogna porre grande attenzione anche alle lenti. Acquistateli sempre e solo presso negozi specializzati e non da bancarelle anonime.

Scegliete lenti di qualità certificate e garantite come per esempio le lenti ZEISS che vengono sottoposte a numerosi controlli e rispettano rigidi standard riguardo per esempio il grado di protezione UV che garantisce una schermatura del 99-100% dalle radiazioni UVA e UVB, oppure i livelli di trasmittanza della luce, o ancora la qualità dei materiali utilizzati per la produzione delle lenti stesse, l’aggiunta di trattamenti aggiuntivi e le diverse colorazioni proposte.

Vediamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche principali da considerare quando si acquista un paio di occhiali da sole.

Schermatura raggi UV

Questo è il primo parametro da considerare. Bisogna cercare di avvicinarsi al 100% di schermatura, cosa peraltro quasi sempre fattibile. Proprio per questo motivo è importante scegliere le lenti di una marca garantita che proponga questo trattamento come standard. Ricordate che l’eccessiva esposizione ai raggi UV può provocare infiammazione o congiuntivite, oltre che danni alla cornea, lacrimazione e arrossamenti fastidiosi. Nei casi più gravi può generare anche cataratta.

Grado di trasmittanza della luminosità

Si suddivide in 5 categorie da 0 a 4, ed è la capacità di far filtrare la luce.

La categoria 0 presenta lenti minimamente oscurate che permettono il passaggio della luce dall’80 al 100%. Sono lenti indicate per luoghi chiusi o quando il cielo è particolarmente coperto.

La categoria 1 rappresenta lenti leggermente oscurate in grado di trasmettere dal 43 al 79% della luce, e sono consigliate in presenza di una luce solare attenuata.

Le categorie 2 e 3 peraltro quelle più utilizzate per gli occhiali da sole hanno una capacità di trasmittanza che va dall’8 al 42%, da indossare in caso di luce media. Per entrambe le categorie non vi sono particolari controindicazioni e sono adattate per la guida.

La categoria 4 invece fa riferimento a lenti molto scure che lasciano filtrare la luce al massimo per una percentuale che va dal 3 al 7%. Di solito sono impiegate per proteggersi da una luce molto intensa, quindi in montagna, in presenza di neve, ghiaccio o al mare adattandosi perfettamente ad un uso tecnico e per attività particolari di breve durata. In ultimo, le lenti appartenenti a questa categoria non sono idonee alla guida dei veicoli.

Qualità del materiale delle lenti

Per tanto tempo il vetro ha giocato un ruolo fondamentale e tutt’oggi è considerato il materiale più pregiato in quanto difficilmente si riga e la sua trasparenza rimane pressoché totale. Oggi però possiamo trovare lenti in materiale plastico/organico che rispondono ad elevati standard qualitativi e garantiscono ottimi livelli di trasparenza e una notevole leggerezza (il vetro rimane sicuramente più pesante), inoltre offrono una maggiore resistenza agli urti al contrario proprio della lente in vetro che risulta rompersi più facilmente creando non pochi possibili disagi.

Trattamenti antiriflesso e polarizzanti

Tra tanti sono forse i più importanti e utili.

Il trattamento antiriflesso, consigliato su tutti i tipi di lente, è un trattamento posto all’interno della lente che diminuisce i riflessi della luce che potrebbero creare reverberi di immagine (es quando indossiamo gli occhiali e vediamo il riflesso del nostro stesso occhio o guancia, o addirittura ciò che è posto alle nostre spalle).

Un secondo trattamento molto utile è la polarizzazione della lente. Cosa significa? Tale termine trae origine da due parole latine: “polus” e “izar”. Il significato di “polus” è molto semplice, “polo”; mentre, “izar” significa “convertire”. La lente POLARIZZATA effettivamente converte la luce in modo da eliminare i fastidiosi riflessi, i cosiddetti raggi orizzontali, aumenta il contrasto dei colori e la luminosità in caso di scarsa illuminazione aiutando così ad avere una visione più naturale. Per fare un esempio pratico, grazie alla lente polarizzata i riflessi della luce sull’acqua non saranno più visibili.

Colorazione delle lenti

Sicuramente i colori più diffusi per le lenti da sole sono principalmente due: Il grigio e il marrone. Anche se non influisce sul grado di protezione dai raggi UV, ha effetto invece sul grado di abbagliamento. Alcune colorazioni come il grigio e il verde possono non consentire la visione dei colori circostanti nella loro naturalezza, mentre altre come il marrone e i colori ambrati intensificano gli stessi, rendendoli più vivi e più contrastati.

La Lente GRIGIA è la più neutra, adeguata ad un uso generale perché mantiene un buon equilibrio cromatico. Si presenta in una quantità infinita di gradazioni. Indicata per tutto: uso sportivo, lavorativo o per la semplice vita outdoor. Anche la lente MARRONE non altera eccessivamente la percezione dei colori e riduce la stanchezza visiva. Tale colore è raccomandato per lo sport all’aria aperta perché aumenta il contrasto del paesaggio garantendo quasi sempre una buona copertura solare.

Oltre a questi due colori però oggi la moda ci propone veramente una vasta gamma di lenti colorate che hanno, a seconda del colore peculiarità diverse, anche in caso di patologie visive. Vediamone alcuni:

La Lente VERDE, altera leggermente la percezione dei colori. È consigliata per sport nautici e invernali. Dona una sensazione di benessere stimolando la capacità di rilassamento ed enfatizzando la visione della natura perché arricchisce i toni sul verde.

La Lente GIALLA dona una grande luminosità e migliora il contrasto, aumentando il grado di definizione. Tali lenti sono consigliate in giornate grigie o in caso di nebbia, al sorgere o al calare del sole. Questo colore aiuta la concentrazione e a mantenere il focus, ma sono poco indicate come protezione solare.

Le Lenti BLU offrono poca copertura, poiché lasciano passare i raggi ultravioletti e quindi non sono consigliate per un uso intensivo. Sono però in grado di eliminare il bagliore causato dalla luce bianca tipica della foschia e della nebbiolina. Le sue sfumature più chiare riescono a donare a coloro che le indossano un senso di freschezza e di rinnovamento. Questa tonalità, insieme alle lenti di colore rosa e fucsia, viene commercializzata più che altro per uso estetico.

La Lente ROSSA infine, è spesso utilizzata da chi ha problemi retinici grazie alla sua capacità di bloccare i raggi più energetici e permettere una migliore profondità visiva. Sono utili per chi guida tante ore perché assicurano un effetto energizzante rallentando la stanchezza oculare. Tanto apprezzate nel mondo della moda anche le lenti di gradazione più chiara tendente al rosa.

Recenti studi di Zeiss in collaborazione con le università di Milano e Tübingen provano che determinate lenti colorate possano influenzare il nostro benessere psicofisico. Ma di questo vi parleremo nei blog successivi.

Gli attori, i musicisti e le personalità dello spettacolo indossano gli occhiali da sole sempre, sia in estate, che in inverno, giorno e notte. Ma questi sono molto di più che un accessorio moda. Sono uno strumento INDISPENSABILE per adulti e bambini, già perché non è mai troppo presto per tutelare la propria vista da eventuali danni. Scegliete sempre un’occhiale da sole fatto con materiali di qualità. Anche noi per stileItaliano abbiamo scelto i migliori acetati italiani e le lenti  ZEISS per le nostre montature da sole!  Zeiss è una azienda in continuo sviluppo attiva nella ricerca di soluzioni per migliorare la nostra capacità visiva e grazie alle loro proposte oggi siamo in grado di offrirvi un occhiale da sole di alta gamma ma soprattutto sicuro per i vostri occhi. Perchè la Vostra vista ci sta a cuore!

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È il cliente più ambito, quello che bisogna conquistare con pazienza e comprensione: IL BAMBINO. Scegliere insieme a lui la montatura più adeguata può diventare un’esperienza divertente e istruttiva per entrambi.

In questo articolo vogliamo raccontarvi di un cliente speciale al quale tutti gli ottici pongono un’attenzione particolare durante la fase di vendita. E spiegheremo quali sono i trend che vanno per la maggiore nella scelta della montatura ideale per questa giovane creatura.

Indubbiamente ponendo al bambino la domanda: quale occhiale vuoi? Le risposte che si possono ottenere variano per due tipologie di motivazione:

  1. Voglio gli occhiali uguali a…
  2. Voglio gli occhiali del mio supereroe preferito (idolo del momento).

Ecco allora delinearsi già due linee guida che permettono all’ottico di capire quale occhiale proporre.

Per un verso il bambino cerca di imitare i più grandi, soprattutto coloro che più lo ispirano e gli regalano attenzione. Quindi potrebbe essere il genitore, oppure il fratello/sorella più grande, o ancora l’amichetto del cuore che già porta gli occhiali. Ecco allora che nella vostra collezione, oltre alle montature più tecniche, non devono mancare quelle dal taglio più classico e che ricordano un’occhiale da adulto in miniatura. In acetato oppure in metallo non importa, devono essere simili a quelli dei “grandi”. Lasciamo in secondo piano per un momento i colori, quelli ai bambini piacciono sempre.

Per l’altro verso invece il bambino potrebbe trarre ispirazione da un personaggio dei cartoni animati, piuttosto che dal cantante rapper del momento o ancora da un supereroe. E qui oltre ad abbinare una forma piuttosto che un’altra entrano in azione i colori! Abbinare una forma sì, ma soprattutto i colori che rappresentano il proprio idolo. Tinte che all’apparenza risultino sobrie, da poter portare sempre con disinvoltura, ma che nascondono un’anima ribelle esattamente come la musa in cui si rispecchia il cucciolo d’uomo! 

E si sa, riuscire a vendere l’occhiale giusto ad un bambino significa conquistarsi anche il genitore ed eventualmente l’intera famiglia!

Guardando la situazione attraverso gli occhi del genitore si potranno conoscere nuove esigenze che generano trend diversi, ma di questo ne parleremo più avanti quando vi elencheremo una serie di punti da tenere in considerazione durante la fase di scelta dell’occhiale per i più piccoli. Anche se l’esigenza primaria è comunque basata sulla resistenza e la qualità.

Bisogna poi tenere presente un piccolo particolare, per nulla trascurabile. Soprattutto all’inizio per il bambino sarà difficile affezionarsi all’occhiale, spesso succede che venga visto come un intralcio alla propria libertà di movimento e un impegno in più visto che deve prestare attenzione a come lo indossa e come lo deve ritirare per evitare spiacevoli rotture.

Non esiste un prodotto indistruttibile, ma sicuramente al bambino è meglio consigliare una montatura con una qualità superiore rispetto alla media proprio per garantire una resistenza maggiore nel tempo. Non solo, anche le lenti hanno il loro peso nella spesa complessiva, soprattutto se bisogna crearle su misura per una disfunzione oculare importante. Perciò non ha senso scegliere una montatura economica perché se dovesse rompersi sarà difficile trovare i pezzi di ricambio, valutando così una montatura nuova ed una doppia spesa. 

Come possiamo però aiutare il genitore a responsabilizzare il bambino nell’indossare gli occhiali? Il segreto non esiste, anzi la risposta al quesito è molto semplice: rendiamolo parte attiva e centrale dell’intero processo di scelta. Così facendo il bambino si garantisce l’occhiale dei sogni e per lui sarà più facile accettarlo e indossarlo. Anzi, ne sarà entusiasta e quello che inizialmente era un disagio diventerà motivo di orgoglio e unicità!

Purtroppo, non sempre viene considerato importante ascoltare i desideri del piccolo, che immancabilmente si vedrà consegnare un’occhiale funzionale certo, ma orrendo ai suoi occhi, così da rendere difficile il legame tra i due e la formazione di una routine che permetterà al bambino di indossare la montatura in maniera automatica e disinvolta.

Ricordate sempre, soprattutto ai genitori, che indossare un’occhiale non è come indossare una maglietta che può piacere o non piacere ma che ha il solo scopo di vestire, l’occhiale è uno strumento che dovrà essere indossato per il benessere fisico e psichico del bambino stesso; quindi così come gli adulti non indosserebbero mai una montatura che non piace anche un bambino probabilmente farà lo stesso. E ricordatevi come già accennato all’inizio: un bambino soddisfatto è un cliente fidelizzato… tornerà presto perché lui (moda a parte chiaramente) crescerà e necessiterà di un occhiale che si adatti alle sue nuove esigenze adolescenziali!

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Secchezza o dolore oculare e calo della vista durante la gravidanza sono solo alcuni dei piccoli fastidi che si possono incontrare quando si è in dolce attesa. Ma care e amate donne, state serene perché nella quasi totalità dei casi tutto di risolve nei mesi successivi al parto. Vediamo nello specifico cosa può succedere, perché e come risolvere queste situazioni.

I mesi della gravidanza sono momenti bellissimi, passati a sognare, fantasticare e a prepararsi per questa nuova vita. A volte capita però che in questo percorso si incontrino dei disturbi come nausea, vomito, inappetenza o maggiore appetito, piccoli giramenti di testa, e altri invece meno noti ma che si possono presentare con la stessa facilità: piccoli problemi alla vista.

gravidanza

QUALI SONO I PIÙ FREQUENTI FASTIDI CHE SI INCONTRANO IN GRAVIDANZA, LE CAUSE E COME RISOLVERLI.

SECCHEZZA OCULARE: magari questa sensazione non viene individuata immediatamente ma spesso capita che le variazioni ormonali – aumenti dei livelli di progesterone – portino alla riduzione del film lacrimale. Per risolvere il tutto si possono utilizzare delle lacrime artificiali facendosi consigliare da un medico e preferendo comunque un prodotto senza conservanti. A volte un fattore scatenante potrebbe essere l’assunzione di alcuni farmaci contro la nausea. Essi, infatti, sono in grado di accentuare questo disturbo.

SCINTILLE, LAMPI IMPROVVISI O MACCHIE: questo fastidio si verifica a livello della retina a causa di sbalzi improvvisi di pressione o per livelli di ferro non adeguati. Se diventano frequenti è buona norma informare il medico in modo che vengano controllati periodicamente i relativi parametri.

PEGGIORAMENTO DELLA MIOPIA: vero o falso? Tendenzialmente falso. La miopia è un disturbo congenito che tende a peggiorare col passare degli anni e a prescindere dalle gravidanze. E vale per tutte le donne che ne soffrono. Aspettare o allattare un bebè non sono atteggiamenti che “consumano” la vista 😅. Se ci fosse un peggioramento probabilmente lo si avvertirebbe nel puerperio MA come fase transitoria, nulla di più. Solo in casi estremamente gravi di miopia il medico potrebbe consigliare alla futura mamma di optare per un parto cesareo di sicurezza.

VISTA OFFUSCATA: Anche qui la mancanza di ferro potrebbe giocare questo scherzetto. In alcuni casi invece si tratta della tempesta ormonale che è in atto, in quanto l’aumento del progesterone può provocare una imbibizione ed un ispessimento della struttura corneale. Il dottore deciderà anche in questo caso se prescrivere opportuni esami del sangue ed eventuali integratori.

FASTIDIO DA LENTI A CONTATTO: indossare le lenti a contatto è fastidioso perché l’occhio soffre in questo momento di secchezza oculare. Quasi sempre, care mamme vi verrà consigliato di sospendere l’uso delle lenti a contatto e fare spazio ad una montatura classica, realizzata in materiale anallergico e naturale per evitare ulteriori sfoghi allergici o irritazioni.

PALPEBRE GONFIE: è un segnale che non va sottovalutato. Le palpebre gonfie potrebbero essere sinonimo di irritazione o di pressione alta soprattutto se si nota un evidente gonfiore nelle mani. Consultare il medico anche qui è la scelta migliore per tenere monitorata la situazione anche attraverso la misurazione delle pressione arteriosa.

DIABETE E DIABETE GESTAZIONALE: sono due cose completamente diverse. Una cosa à la donna diabetica in gravidanza e un’altra una donna in gravidanza che sviluppa il diabete gestazionale.  Nel primo caso è consigliatissimo rivolgersi al proprio medico che potrebbe suggerire alla futura mamma di sottoporsi a esami oculistici regolarmente durante la gravidanza. Nel secondo caso di solito non si presentano disturbi alla vista particolare, ma è una situazione che per altri aspetti può portare ad alcune altre complicazioni.

VISIONE DOPPIA: definita anche diplopia è una condizione particolare che porta alla percezione simultanea di due immagini relative ad un unico oggetto.Si può sviluppare sia sulla visuale prossimale che lontana ed è causata dal nervo ottico. Si risolve nel periodo che segue il parto quanto il corpo torna alla normalità.

vista in gravidanza

COSA FARE APPENA SI SCOPRE DI ESSERE INCINTA

Quando si riceve questa notizia si attivano di conseguenza tutta una serie di esami da svolgere per accertare le condizioni di salute della futura mamma e della vita che porta in grembo. Tra questi è buona norma procedere con una visita oculistica durante la gestazione e qualche tempo dopo il parto. Ricordandoci che di norma così facendo la donna può godersi in tranquillità la gravidanza anche al comparire di qualche piccolo fastidio alla vista. Tutti i sintomi descritti sopra si esauriscono entro i due mesi successivi al parto.

DURANTE IL PARTO

Gli occhi sono messi a dura prova durante il parto perché a seguito delle spinte della madre per metter al mondo il bambino, la pressione del microcircolo vascolare retinico potrebbe aumentare. Se l’occhio risulta essere già fortemente compromesso si può arrivare nei peggiori dei casi ad un distacco della retina.

Da qui la credenza che per una donna con difetto visivo (soprattutto MIOPIA) sia meglio ricorrere al parto cesareo. Ma per fortuna nella quasi totalità dei casi ciò non è necessario. Le motivazioni che portano a consigliare per un parto cesareo di solito hanno diversa natura. L’importante è sempre affidarsi ad un medico che scrupolosamente illustri tutte le possibilità permettendo alla donna che dovrà prendere una decisione di farlo nella maniera più consapevole possibile.

DOPO IL PARTO

La neomamma potrebbe avere un calo della vista mentre allatta il bambino, anche se di solito nel giro di due mesi dal parto tutti i fastidi che può aver incontrato si esauriscono permettendole di tornare alla normalità. Ci sentiamo però di consigliare sempre una visita oculistica di controllo dopo il parto e/o dopo aver concluso l’allattamento.

Come in tutte le situazioni della vita, e a maggior ragione in gravidanza, capita che diversi interrogativi prendano il sopravvento. È da considerarsi normale sotto alcuni aspetti. L’importante è che tutte le domande ottengano adeguata risposta da un professionista qualificato piuttosto che da un passaparola tra mamme. E non perché non possa corrispondere a verità, ma soltanto perché ogni gravidanza è unica e va trattata come tale. Avere qualche timore è logico, ricevere risposte corrette per la propria esperienza lo è altrettanto.

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