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DALTONISMO, uno sguardo diverso al colore.

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Quante volte abbiamo detto o ci siamo sentiti dire: “ma sei daltonico?! Non vedi che è verde?!” (piuttosto che rosso o blu). Perché si dice così? Che cos’è il Daltonismo?

Ebbene, essa è una anomalia visiva che altera la percezione dei colori e che viene definita anche come “Cecità dei Colori”.

Si divide in due categorie principali TOTALE o PARZIALE. Nel primo caso la si definisce ACROMATOPSIA, una condizione molto rara che porta a non percepire alcun colore (si vede il mondo in bianco e nero) e ad essere molto sensibile alla luce. Nel secondo caso invece siamo in presenza di DISCROMATOPSIA, caratterizzata da una scarsa sensibilità ad uno o pochi colori.

Il Daltonismo può essere ancora classificato in base alle sue caratteristiche:

  • Se non si riesce a percepire del tutto il colore ROSSO allora siamo in presenza di PRONATOPIA, se vi è una scarsa visione e percezione dello stesso colore allora si chiama PROTANOMALIA;
  • Se è il colore BLU a non essere visto allora il Daltonismo avrà il nome di TRITANOPIA, in caso di scarsa visione invece siamo di fronte a un caso di TRITANOMALIA.
  • Per quanto riguarda il colore VERDE, se non si percepisce affatto, la condizione prende il nome di DEUTERANOPIA, se invece vengono toccate solo le sfumature di questo colore allora come avrete intuito siamo in presenza di DEUTERANOMALIA.

Nella quasi totalità dei casi il Daltonismo è bilaterale e cioè colpisce entrambi gli occhi; esistono però dei casi in cui è monolaterale. Questo accade quando tale anomalia non è ereditaria, ma viene acquisita a causa di altre malattie o condizioni, come per esempio una opacità del cristallino/cataratta, sclerosi multipla, abuso di alcool, traumi cranici e altre patologie dell’occhio e che possono causare un deficit nella percezione dei colori.

L’incapacità di definire i colori colpisce intorno all’8% della popolazione e quasi sempre maschi. Questo perché il Daltonismo è per lo più una patologia congenita legata ad una mutazione genetica che affligge il cromosoma X. Colpisce molto di più gli uomini rispetto alle donne in quanto per natura la donna possiede due cromosomi X che per conferirle questa condizione dovrebbero essere mutati entrambi (condizione assai rara – 0,4 / 0,5% dei casi), mentre nell’uomo essendo presente un cromosoma X e un Y, se la mutazione è presente nel cromosoma X allora il soggetto sarà affetto da Daltonismo.

Purtroppo, il Daltonismo ereditario non si può prevenire, mentre quello “acquisito” è possibile evitarlo solo in alcuni casi, per esempio facendo periodici controlli oculistici in grado di prevenire altre patologie, oppure evitando traumi cranici e infine evitando l’abuso di alcool.

Chi lo diagnostica e come?

Per poterlo diagnosticare è necessario rivolgersi ad un oculista, che può sottoporvi due tipi di test. Il primo è l’esame delle tavole di Ishihara, una serie di tavole colorate con tantissimi pallini che formano un numero. Il paziente “sano” riuscirà a leggere il numero corretto sempre, mentre chi è affetto da cecità cromatica leggerà solo alcune tavole e a seconda degli errori commessi sarà possibile identificare la tipologia del disturbo. Un secondo approccio è il test di Farnsworth che vuole il paziente in grado di allineare una serie di dischetti colorati secondo la loro tonalità.

Quindi se abbiamo dei dubbi sulla capacità del nostro bambino di percepire i colori allora portiamolo da un oculista come unico professionista che ci permetterà di capire meglio la situazione.

Al giorno d’oggi il Daltonismo non è curabile, anche se trattandosi di una mutazione genetica non si esclude che la ricerca possa trovare una soluzione a questa condizione. Intanto l’unico supporto in grado di risolvere in maniera temporanea è l’occhiale per daltonici. Questi occhiali montano delle lenti con particolari filtri che eliminano selettivamente alcune lunghezze d’onda della luce per far emergere meglio taluni colori.

Il Daltonismo non viene considerata una vera e propria malattia, ma più che altro una condizione. Rimane il fatto che questo tipo di “condizione” rende difficile eseguire le normali operazioni compatibili con la vita moderna e quindi ha comunque un impatto psicologico più o meno importante sulla vita di un daltonico.

Essere affetti da Daltonismo non permette di accedere a determinate professioni che richiedono la capacità totale di discriminazione dei colori, come per esempio il pilota di aerei o il comandante di navi o ancora non permette di arruolarsi nell’esercito, in Polizia e nei Vigili del Fuoco. Al contrario non è prevista nessuna restrizione alla guida per i daltonici e addirittura in alcuni zone del Canada sono stati installati semafori basati anche sulle forme geometriche e non più solo sui colori.

Fra i daltonici più famosi ritroviamo il divo dagli occhi blu Paul Newman che si accorse di questa patologia solo durante una visita militare. Bill Clinton appartiene a questa categoria. Egli, infatti, non distingue il rosso dal verde (tipologia di Daltonismo più diffusa). Il bellissimo Keanu Reeves forse è la celebrità daltonica più famosa. Nel gruppo troviamo anche Mark Zuckerberg il quale ha assegnato a Facebook proprio il colore BLU perché egli fa molta fatica a distinguere rosso e verde. Anche il Principe William è daltonico e lo ha ammesso non tantissimo tempo fa. Seguono poi anche l’attore e modello Eddie Redmayne, il regista Christopher Nolan, il cantante Bing Crosby (la bellissima voce di White Christmas) e lo scienziato britannico John Dalton a cui si deve il nome di “Daltonismo”.

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