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La miopia nei bambini.

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La miopia, difetto visivo che secondo gli esperti porterà ad interessare entro il 2050 fino al 50% della popolazione mondiale, con una diffusione significativa nelle fasce d’età più giovani, ovvero bambini.

Cosa significa essere miopi?

Una persona miope vede in maniera sfocata elementi posti in lontananza. La miopia è provocata da un difetto rifrattivo, per cui i raggi luminosi provenienti da un oggetto distante non raggiungono correttamente la retina, ponendosi davanti ad essa, in quanto il bulbo oculare è più allungato rispetto al normale assetto. È sicuramente uno dei problemi visivi più comuni durante l’infanzia. Si pensi che il 9% della popolazione tra i 5 e 17 anni soffre di miopia.

Quali sono i fattori che influenzano l’insorgere della miopia?

Tra i fattori determinanti ritroviamo al primo posto il fattore genetico, seguito poi dai fattori ambientali quali, per esempio, troppe ore passate in spazi chiusi oppure davanti ad un dispositivo elettronico, oppure una dieta poco bilanciata povera di frutta e verdura ma ricca di zuccheri e grassi.

Come è facile intuire un bambino avrà più probabilità di diventare miope nel caso in cui un genitore o entrambi soffrano di questa patologia. Anche se non è possibile prevedere l’insorgenza della miopia basandosi esclusivamente sulla genetica. Infatti, al giorno d’oggi una grande influenza la giocano proprio i fattori ambientali, in quanto i bambini tendono a passare meno tempo all’aperto, dove la vista viene utilizzata in maniera completa e versatile e tendano invece a passare più tempo al chiuso, focalizzando lo sguardo su una distanza ravvicinata per troppo tempo consecutivamente, per esempio utilizzando un dispositivo elettrico quale cellulare, smartphone o tablet.

Quali sono i sintomi più comuni nei bambini, di facile interpretazione?

I sintomi più comuni sono quei segnali che dovrebbero far scattare un campanello di allarme prima ancora dell’età scolare e quindi prima che al bambino venga richiesto di focalizzare la propria attenzione su un elemento posto lontano da sé come la lavagna per esempio. Ecco a cosa dobbiamo prestare attenzione:

  • Se il bambino si siede sempre troppo vicino al televisore;
  • Socchiude (“strizza”) gli occhi per vedere un oggetto che rimane lontano da lui
  • Si strofina regolarmente gli occhi
  • Sbatte le palpebre in maniera frequente
  • Soffre di mal di testa

Quindi cosa si deve fare?

La prima cosa da ricordarsi è quella di sottoporre il bambino ad una visita oculistica entro i sei anni e comunque prima dell’inizio della scuola elementare. Nel caso in cui, a seguito della visita oculistica, il bambino risulti miope, la mossa successiva sarà quella di dotarlo di occhiali correttivi. L’uso di lenti negative corregge e migliora la vista e la qualità della vita (per saperne di più leggi il nostro blog di approfondimento: tipologie di lenti correttive per ogni difetto visivo).

Nota bene: l’occhiale da bambino non è semplicemente un occhiale in miniatura paragonato a quello degli adulti. Ha delle caratteristiche precise che si devono rispettare per adeguarsi ai movimenti, alle attività del bambino e alla sua capacità di vedere il mondo intorno a sé, quasi sempre dal basso verso l’alto. Quindi scegliamo una montatura di qualità, che possa garantire sicurezza e comfort visivo in tutte le attività quotidiane.

Cosa bisogna fare dunque per evitare l’insorgere precoce o bloccare lo sviluppo della miopia?

  • Rimanere in spazi aperti il più possibile, perché (soprattutto durante il gioco) l’occhio viene sollecitato a sperimentare una visione più poliedrica. Inoltre, la luce naturale permette alla retina di produrre più dopamina, elemento che sembrerebbe impedire all’occhio di crescere troppo durante la pubertà. Secondo una università australiana il legame tra luce naturale e miopia è chiaro: l’esposizione alla luce solare rallenta la progressione della miopia nei bambini e ne rallenta e ne limita addirittura l’insorgenza o ne riduce il processo di allungamento assiale dell’occhio.
  • Far riposare gli occhi ogni 20 minuti di lavoro prossimale (regola del 20/20/20) è essenziale per mantenere la vista dinamica. Quando i più piccoli hanno il permesso d guardare il tablet, il telefonino oppure un altro dispositivo digitale che li obbliga a tenere la vista focalizzata sulla corta distanza visiva, è buona regola distrarli per qualche minuto facendo in modo che guardino più lontano rispetto alla normalità.
  • Educare i ragazzi a mantenere la giusta distanza dal libro e dal materiale scolastico che si accinge ad usare per svolgere un lavoro prossimale. La distanza consigliata è indicativamente di 30 cm.
  • Illuminare bene l’ambiente in cui il bambino/ragazzo studia o legge.

In conclusione, nessuno di noi è escluso dalla possibilità di diventare miope in condizioni normali. Ecco perché si consiglia la prima visita oculistica entro i 6 anni di vita, e proseguire con una visita all’anno, in modo da intervenire in maniera tempestiva per evitare (o quantomeno ridimensionare) l’insorgere di vari disturbi e patologie.

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