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OCCHIALI; Acquisto impulsivo o consapevole?

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OCCHIALI DA VISTA: che tipo di approccio utilizziamo durante l’acquisto?

Quali sono le motivazioni o gli stimoli che ci indirizzano verso un determinato acquisto? Cosa ci spinge ad acquistare qualcosa al di fuori dei beni di primissima necessità? Cosa succede quando un bene di prima necessità, come un paio di occhiali da vista o da sole, coincide anche con un accessorio utile a definire la nostra identità e soddisfare i nostri capricci?

Esistono svariate esperienze di acquisto: dettate dall’ispirazione oppure più calcolate, generate da un’esigenza temporanea e impulsiva oppure concretizzate in maniera più consapevole. Non è detto che l’una escluda i vantaggi dell’altra.

Cerchiamo di approfondire i meccanismi e a comprenderne i vantaggi.

La società dei consumi ci induce a farci credere in bisogni spesso irreali, facendoci scegliere il messaggio piuttosto che il prodotto, dunque è proprio vero: talvolta non resistiamo a comprare quel fugace oggetto del desiderio che ci si pone davanti agli occhi. L’occhiale di tendenza, fra tutti, è diventato un must-have quando si tratta di affermare il proprio stile e personalità. Ci sono però dei fattori da tenere presente quando vogliamo utilizzare il nostro budget in maniera costruttiva:

Qual è il nostro approccio quando si tratta di Acquisto Costruttivo?

Per ogni difetto visivo esiste un tipo di soluzione: assicuriamoci che l’occhiale prescelto risponda al nostro tipo di esigenza visiva e utilitaristica. Dalla lente progressiva alla lente per forte miopia, diversi spessori e diverse tecnologie, anche a livello di montatura. Un buon ottico saprà interpretare al meglio le nostre necessità.

Se vogliamo invece un occhiale da sole pensiamo ad un modello con le lenti di qualità o in grado di supportare anche le lenti correttive. Puntiamo esclusivamente agli standard migliori per proteggerci dai raggi UV. Un’operazione che, talvolta, richiede qualche sforzo economico in più ma garantisce un investimento a lungo termine ancor più conveniente.

Sappiamo che online possiamo trovare qualsiasi cosa ma evitiamo di utilizzare l’e-commerce come unica risorsa: preferiamo scegliere un occhiale prodotto artigianalmente, con materiali certificati, anallergico e con garanzie che ne attestino valore e provenienza. Facendo così sosteniamo anche l’economia locale.

Inoltre, garantiamo a noi stessi il valore dell’artigianalità, che spesso coincide con qualità e durata.

L’occhiale da vista che scegliamo di comprare deve essere ergonomico, donarci il massimo comfort in tutte le situazioni. Non facciamoci sorprendere dall’entusiasmo acquistando il modello indossato dal rapper del momento o dall’influencer dal volto strepitoso proprio perche questo può portarci fuori strada, rischiando di farci indossare qualcosa che non valorizza per nulla il nostro volto, al contrario, potrebbe ridicolizzarlo.

Le opportune riflessioni andrebbero fatte anche quando si cade nel tranello dell’esperienza di acquisto dettata dall’impulso (Acquisto Impulsivo).

Le varie operazioni commerciali come il Black Friday oppure i saldi di fine stagione sono l’occasione più favorevole per indurci ad acquistare impulsivamente; in una struttura sociale ed economica come questa il processo di acquisto ci dà una sensazione inebriante di potere. Togliamoci quindi lo sfizio di avere quel modello di occhiale vintage (che ci fa sentire un po’ Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany”) senza farci venire troppi sensi di colpa.

Ci piace affidarci al nostro look anche per dire al mondo chi siamo ed esprimere uno stato d’animo: la nostra personalità eccentrica ed in costante mutamento necessita di essere interpretata a partire dal volto!

L’esigenza qui è quella di soddisfare la percezione di un bisogno immediato o temporaneo, reale o generato attraverso una certa valutazione di noi stessi.

Oppure l’influencer del momento conferisce ad un determinato eyewear-brand un certo potere sociale: l’occhiale diventa quindi uno status-symbol irrinunciabile, anche quando esteticamente eccessivo. Attraverso un meccanismo di identificazione passiamo dalla condizione in cui siamo a quella a cui aspiriamo.

Nei casi più gravi lo shopping impulsivo può sfociare in una vera e propria sindrome: il guardaroba aumenta ma la percentuale dei capi che realmente indossiamo è bassissima. In questo caso si parla di acquisto compulsivo, che consiste nella tendenza irrefrenabile a comprare  cose superflue in maniera ossessiva; pertanto viene considerata una vera e propria dipendenza da curare.

Dunque, come trovare il giusto equilibrio tra bisogno reale e gratificazione personale? Concediamoci qualche soddisfazione facendoci un piccolo regalo quando possibile, sfruttando le offerte speciali per nutrire il nostro legittimo bisogno di autodefinizione. Investiamo poi le nostre risorse principali per generare amore verso noi stessi, puntando su acquisti costruttivi: ciò aiuterà a colmare vuoti emotivi aumentando la nostra crescita personale.

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